La storia
Nonostante lo Studio di Torino sia stato fondato nel 1404, le vicende relative al suo archivio possono essere seguite con una certa continuità solo a partire dagli anni venti del Settecento. A questi anni risalgono infatti le riforme promosse da Vittorio Amedeo II e l'inaugurazione del Palazzo di via Verdi, ancora oggi sede del Rettorato.
La storia dell'Archivio e quella dello sviluppo delle sue collezioni è strettamente e indissolubilmente legata alla storia dell'Ateneo nel suo complesso, a sua volta fortemente influenzata da quella nazionale. Così, lungo gli ultimi tre secoli, vediamo gli archivi costretti ad una movimentata ribalta a causa, ad esempio, dell'occupazione francese e del governo napoleonico; del trasferimento della capitale del Regno d'Italia, e dunque del Ministero dell'Istruzione, da Torino a Firenze nel 1865; dell'incendio della Biblioteca Nazionale Universitaria nel 1904; dei bombardamenti della città nel 1942.
Del tutto occasionali sono nelle fonti documentarie i riferimenti ai locali destinati nel passato alla conservazione delle carte. L'archivio, sempre sottoposto alla responsabilità dei segretari, nel XIX secolo risulta più volte trasferito all'interno del Palazzo dell'Università, per poi essere relegato nei suoi seminterrati nel secondo dopoguerra.
La nuova sede dell'Archivio storico, inaugurata nel dicembre del 2006, rappresenta il compimento del lavoro di recupero e valorizzazione della memoria dell'Ateneo, intrapreso ufficialmente a partire dalla fine degli anni ottanta del Novecento.