Le Villi e Velleda. Audiodramma dal vivo

23 Aprile 2024 dalle ore 18:30 alle ore 20:00

UniVerso, in collaborazione con De Sono - Associazione per la Musica, organizza l'evento Le Villi e Velleda, audiodramma in quattro atti e cinque movimenti.

La registrazione della performance è disponibile on line.

 

Nel centenario della morte di Giacomo Puccini e in concomitanza con la messa in scena dell'opera Le Villi al Teatro Regio di Torino (18-26 aprile), la parte musicale del programma prevede l'esecuzione della Fantasia sull'opera Le Villi di Giacomo Puccini per clarinetto in Si Bemolle e contrabbasso di Valentina Scheldhofen Ciardelli; la parte narrativa a cura di Paola Novaria il racconto della vita della dottoressa Maria Velleda Farnè, prima donna laureata dell'Ateneo.

Patrocina l'iniziativa la Fondazione Giacomo Puccini di Lucca, con riferimento al progetto How I met Puccini®.

 

Martedì 23 aprile 2024 ore 18.30

Cavallerizza reale – Aula magna

Via G. Verdi 9

Ingresso libero. È gradita la registrazione tramite form on line.

 

Programma

 

Giulia Anastasia Carluccio

 Saluti

Andrea Malvano

Introduzione

 

Letizia Elsa Maulà

Clarinetto

Valentina Scheldhofen Ciardelli

Contrabbasso

Paola Novaria

Voce narrante

 

Nel foyer è visitabile la mostra Velleda tra storia e mito, a cura dell’Archivio storico dell’Università di Torino.

 

Genesi del progetto

Il progetto dell’audiodramma Le Villi e Velleda nasce dall’incontro di tre diverse ricerche e forme espressive. 

Valentina Ciardelli, compositrice e performer, ha applicato la sua conoscenza della musica e delle tecniche di strumentazione per creare una rivisitazione unica e accattivante dell'opera di Puccini, consentendo a nuovi pubblici di apprezzare una composizione classica, pensata per organici molto grandi, in un contesto contemporaneo e con strumentazioni insolite, grazie alla trascrizione e ricomposizione per organici cameristici. Il suo progetto multidisciplinare, nato nel 2020 durante la forzata immobilità dovuta al lockdown, va sotto il nome How I met Puccini®.

La clarinettista Letizia Elsa Maulà col proprio gruppo New Phoenics Ensamble unisce al repertorio strumentale classico le conferenze concerto, una formula che vede abbinata la musica alla narrazione, con particolare attenzione alle donne sia come compositrici che come protagoniste poco valorizzate dalla grande storia.

Paola Novaria, archivista dell’Università di Torino, ha ricostruito la biografia di Maria Velleda Farnè, prima donna a laurearsi nell’Ateneo nel 1878. Dopo oltre 120 anni di oblio le ha dedicato un saggio storico, un podcast e presentazioni pubbliche in diverse città. L’Università ha collocato un ritratto in marmo di Farnè nel Palazzo del Rettorato, primo volto femminile dal Settecento.

 

L’audiodramma Le Villi e Velleda rappresenta un unicum, che propone un accostamento solo in apparenza azzardato: i legami tra Giacomo Puccini e Maria Velleda Farnè non mancano, infatti, a uno sguardo attento.

I due protagonisti sono contemporanei, poiché Farnè nasce a Bologna nel 1852, Puccini a Lucca nel 1858. Nel 1881 la dottoressa Farnè, che aveva perso il padre due anni prima, è nominata medica onoraria della regina Margherita e si trasferisce a Roma. Il sostegno economico della regina è essenziale perché il giovane Puccini, rimasto orfano di padre a sei anni, possa perfezionare la propria formazione frequentando il Conservatorio di Milano dal 1880 al 1883. 

Se Giacomo Puccini è universalmente noto per le opere, l'elemento tragico non è estraneo alla vita della dottoressa Farnè, poiché suo padre Enrico diede alle stampe nel 1856 una tragedia lirica intitolata Velleda, della cui eroina porta il nome. 

Quando nel 1900 ci fu a Roma la prima di Tosca e il maestro incontrò la regina, non è escluso che potesse trovarsi a teatro anche la dottoressa Farnè, che visse a Roma almeno fino al 1904.

Le Villi, infine, protagoniste dell'opera pucciniana, sono spiriti femminili che vendicano le donne tradite e tutte le iniziative che l’Università di Torino ha promosso dal 2022 in omaggio a Farnè restituiscono alla memoria e alla storia una pioniera dimenticata.

Le Villi. Argomento

Le Villi è un'opera in due atti, composta da Giacomo Puccini nel 1884, e rappresenta il suo debutto nel mondo dell'opera. 

 

In un villaggio nella Foresta nera si festeggia il fidanzamento tra Roberto e Anna. Il giovane deve partire per prendere possesso di un ricco lascito a Magonza e Anna in un sogno premonitore vede il suo amato tradirla con una "Sirena" seducente. Roberto parte e il sogno purtroppo si avvera. Consumata dal dolore, Anna muore e il suo spirito si unisce alle Villi, creature ultramondane che vendicano le donne tradite, portando alla morte il fedifrago attraverso una danza sfrenata, la tregenda.

Maria Velleda Farnè. Biografia in breve

Nasce a Bologna il 21 febbraio 1852, figlia secondogenita di Enrico Farnè, avvocato, polemista politico e letterato dilettante, e Adele Gommi, di illustri ascendenze imolesi.  Emigra con la famiglia in Piemonte nel 1864. Consegue a Torino il diploma di licenza liceale al Liceo Cavour nel 1873 e la laurea in Medicina e chirurgia il 18 luglio 1878. È la prima donna a conseguire la laurea all’Università di Torino, la seconda nel Regno d’Italia.

Nel luglio del 1881 è iscritta «a titolo onorario fra il personale sanitario della Real Casa», per desiderio della regina Margherita. Vive nella capitale per vent’anni, medica di aristocratiche e signore borghesi, ma anche incaricata delle visite mediche per il personale femminile impiegato al Telegrafo e nell’Istituto di collocamento per le giovani disoccupate, un'importante opera filantropica di ispirazione civile e laica. Frequenta circoli culturali femminili che propugnano l’emancipazione delle donne attraverso l’istruzione e pubblica nel 1887 alcuni scritti in tema di igiene. A fine secolo va incontro a un progressivo impoverimento, dovendo provvedere alle necessità della madre anziana e soprattutto sostenere il consolidamento della posizione lavorativa del fratello.

Cinquantatreenne trova la morte il 9 novembre 1905 a Rivalba, un borgo collinare non distante da Torino, in una dimora signorile di proprietà di una nipote. Della sua sepoltura non resta oggi alcuna traccia. 

 

Maria Velleda Farnè è una pioniera non solo rispetto al titolo professionale e alla strenua ricerca dell’indipendenza economica fondata sulla professione, ma anche perché visse senza essere moglie né madre: scelte assai ardite nella sua epoca, che la collocano di fatto, senza che lo abbia rivendicato, lungo la via che conduce alla libertà delle donne.

Valentina Scheldhofen Ciardelli

Valentina Ciardelli è nata a Pietrasanta (Lucca - Italia), da madre tedesca e padre italiano. Inizialmente pianista, ha iniziato a suonare il contrabbasso alla fine del 2009, diplomandosi con lode all'Istituto Musicale L. Boccherini di Lucca nell'ottobre 2014. Ha poi conseguito il Master of Performance (Honours) presso il Royal College of Music a luglio 2016 e ha proseguito gli studi sotto la guida di Leon Bosch al Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance, dove ha ricevuto borse di studio dal Trinity College London e dal Leverhulme Trust. Nel 2018/19, è stata insignita della Carne Trust Junior Fellowship for an Individual di Trinity Laban. Valentina ha concentrato la sua attenzione anche sulla composizione, diplomandosi nel marzo 2014 con lode. 

Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti tra cui il primo premio al RCM Double Bass Competition 2016, il Vernon Elliot Double bass Competition 2018, il Vivian Joseph Classical Concerto Competition 2018, Categoria Archi e il premio De Simone and Partners al Chamber Music Festival di Roma. Ha inoltre vinto un posto con borsa di studio all'Accademia Chigiana per l'estate 2018 con il M° Giuseppe Ettorre. 

È stata finalista in importanti concorsi nazionali ed internazionali come il “Migliori Diplomati D’Italia” 2015 e il “Concorso internazionale di contrabbasso Galicia Garcia Graves. È stata selezionata con altri 16 giovani contrabbassisti di tutto il mondo per esibirsi nelle fasi finali dal vivo del concorso mondiale di contrabbasso solista concesso dalla "Bradetich Foundation" a Denton, Texas, alla fine di agosto 2017. Valentina ha anche vinto diverse audizioni come la Gustav Mahler Academy 2016 e il programma di formazione BBC SO. Ha recentemente vinto l'Artist in Residence presso il BANFF, Alberta (Canada) che l'ha ospitata dal 15 al 28 settembre 2019. Si è esibita da solista con “I solisti veneti” con il Maestro Claudio Scimone e ha vinto la prestigiosa borsa di studio concessa da questa Accademia (Prolibro). Si è esibita come solista nelle prestigiose sale da concerto di Londra Wigmore Hall e St. Martin in the Field ed è stata invitata alla pre-apertura dello Zappanale 2018 a St. Katharinen Kirche (Amburgo) con il suo Trio con il virtuoso del sassofono mondiale Napoleon Murphy Brock.
Attualmente, Valentina vive a Londra ed è professoressa di contrabbasso al Trinity Laban Conservatoire of Music and Dance. È un'artista supportata da Talent Unlimited. Ha vinto una borsa di studio dell'associazione Animando di Lucca per un progetto di ricerca sulla musica degli antenati di Giacomo Puccini e il suo lavoro è stato pubblicato per la Japanese Press Da Vinci. Il suo primo album da solista, Music from the Sphinx, esce nel novembre 2019 con un repertorio nuovo di zecca, la maggior parte sviluppato durante l'anno di ricerca della Trinity Laban Junior Fellowship. Il lavoro di Valentina è incentrato sull'espansione del repertorio solista di contrabbasso componendo nuovi brani virtuosistici, trascrivendo principalmente il repertorio di Frank Zappa e suonando nuove composizioni scritte per lei da molti compositori contemporanei. Il suo prossimo disco dal titolo Shake your Duty uscirà con l'etichetta Parco della Musica record a maggio 2024.

Letizia Elsa Maulà

Letizia Maulà è una clarinettista originaria di Bergamo, classe 1989. Si diploma al Conservatorio Donizetti di Bergamo nel giugno 2011 con Angelo Teora, conseguendo poi nel marzo 2014 la laurea di secondo livello cum laude al Conservatorio Bonporti di Trento nella classe di Lorenzo Guzzoni. Nel settembre 2014 si trasferisce in Olanda, dove nel 2017 consegue la laurea di Master al Codarts Rotterdam Conservatory con Julien Hervé (Primo Clarinetto dell’Orchestra Filarmonica di Rotterdam). Negli anni della sua permanenza in Italia ha avuto riconoscimenti in vari concorsi musicali: Primo Premio Concorso Etruria Classica (2010), Premio Crescendo di Firenze (2011), Primo Premio Città di Moncalieri (2011), Primo Premio Città di Padova (2012).

Per quanto riguarda la carriera orchestrale, Letizia è risultata idonea al Verbier Music Festival (2014), Schleswig-Holstein Musik Festival (2013-2014-2016), Baltic Sea Philharmonic (2015) e Mahler Jugend Academy (2016). Ha suonato con l’Orchestra Giovanile dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma (2011-2012), Netherland Youth Orchestra (2015), Nederland Studenten Orkest (2017). Per la Stagione 2015/2016 ha fatto parte dell’Accademia di Rotterdam Philharmonisch Orkest e durante la Stagione 2017/2018 è stata borsista dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI.

Collabora come musicista ospite con il Teatro dell’Opera “La Monnaie” di Bruxelles, Brussels Philharmonic Orchestra, Rotterdam Philharmonisch Orkest, Radio Philharmonisch Orkest, la Sinfonia Rotterdam, Mannheimer Philharmoniker, Orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, Wuerth Philharmoniker.

Molto attiva nella musica da camera sin dall’inizio della sua carriera, ha fondato numerosi ensemble che l’hanno portata a fare tournée in Italia e all’estero: nel 2008 fonda il quintetto fiati “Quintetto Indaco”, nel 2014 è parte dell’Ensemble Sequenza insieme alla pianista Leonora Armellini, nel 2015 fonda il Quintetto Fiati “Les Cinq”, nel 2016 fonda il piano trio Elle Trio per poi approdare nel 2017 a New Phoenix Ensemble, il collettivo di musiciste e musicisti internazionali fondato a Rotterdam con la violoncellista italo-tedesca Sylvia Cempini, che si esibisce in Italia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Svizzera e una recente tournée in Canada. 

Con New Phoenix Ensemble ha inciso il disco Donne, dedicato alle compositrici che non solo furono grandi artiste ma diedero un contributo di emancipazione femminile alla società del loro tempo. 

Letizia è stata invitata come coach al Rome Chamber Music Festival dal Direttore artistico Robert McDuffie esibendosi all’Auditorium Conciliazione di Roma ed al Teatro Argentina negli anni 2021-2022-2024.

Letizia è anche nella musica contemporanea: fa parte dell’Ensemble del compositore e pianista Rembrandt Frerichs “De Staalmeesters”.

Paola Novaria

Nata a Cuorgnè (Torino) nel 1972, vive e lavora a Torino, dove ha conseguito la laurea in Lettere classiche nel 1996. Archivista diplomata, ha perfezionato la sua formazione a Padova, conseguendo il master in Gestione degli archivi degli enti pubblici nel 2004.

È responsabile del servizio archivistico dell'Ateneo subalpino dal 2001 e in questo ruolo ha compiuto numerose ricerche e pubblicato studi che valorizzano il patrimonio documentario dell’ente. Si è occupata di biografie di studenti e maestri dell’Università (tra gli altri: “Pigliare all’Università il primo grado della scala dottoresca.” Tracce documentarie degli studi di Vittorio Alfieri (1760-63) in «Rivista di storia dell’Università di Torino» v. 7, n. 1, 2018, pp. 99-104; “Con la dignità che si richiede”. Edoardo Sanguineti nei documenti ufficiali conservati dall’Archivio storico dell’Università di Torino (1949-70) in «Sinestesie. Rivista di studi sulle letterature e le arti europee» n. 21, 2021, Numero speciale Ritratto/i di Sanguineti 1930-2010/20, a cura di C. Allasia, L. Resio, E. Risso e C. Tavella, pp. 217-235) e di svariate altre pagine della sua storia, tra cui il sigillo (L’emblema dell’Università di Torino. Storia di un sigillo e delle sue diverse realizzazioni e interpretazioni di L. Gentile, P. Novaria, P. Rizzi, F. Turco, in «Rivista di storia dell’Università di Torino» v. 7, n. 2, 2018, pp. 395-410), l’applicazione delle leggi razziali del 1938 (Scienza e vergogna. Considerazioni a margine di una mostra di S. Montaldo e P. Novaria, in «Rivista di storia dell’Università di Torino» v. 8, n. 1, 2018, pp. 145-150), gli anni della Grande Guerra (La vita interna dell’Ateneo in guerra, in Nell’interesse supremo della Scienza e della Nazione. L’Università di Torino nella Grande Guerra, catalogo della mostra, a cura di M. Galloni e S. Musso, Torino, Hapax Editore, 2016, pp. 56-76). 

Alla prima laureata dell’Ateneo torinese ha dedicato il saggio Maria Velleda Farnè (1852-1905). Ritratto in chiaroscuro di una pioniera, pubblicato nel luglio 2022 negli «Annali di Storia delle università italiane». Dopo oltre un secolo di oblio, la figura di Maria Velleda Farnè è stata così riscoperta. Ripercorre la biografia e la non semplice ricerca anche un podcast.

Negli ultimi anni ha sperimentato anche il linguaggio dei podcast, sempre a partire da mostre documentarie o ricerche collegate alla sua professione (Vengono e vanno sole, Lo studente passa).

Ha coltivato a lungo la scrittura in versi. Ha raccolto i suoi componimenti dal 1993, pubblicando sette raccolte e un libro d’artista, Like a journey (Torino, Archivio tipografico, 2014). Ha ottenuto diverse segnalazioni al premio “Lorenzo Montano” di Verona (2015, 2018, 2020). Nel novembre 2019 ha tenuto un seminario di poesia a Venezia su invito dell’associazione “La Settima Stanza”. Nel 2021 ha ottenuto il patrocinio del Comitato Venezia 1600 per la presentazione della raccolta Tra pietra e acqua (Torino, Achille e la Tartaruga, 2020).

mostra Velleda tra storia e mito

La mostra Velleda tra storia e mito, a cura dell’Archivio storico dell’Università, accompagna l’audiodramma dal vivo Le Villi e Velleda e sarà visitabile nel foyer dell’Aula Magna della Cavallerizza Reale il 23 aprile, a margine dell’evento.

 

L’esposizione si articola in tre teche. Due sono dedicate agli studi in Medicina e chirurgia di Maria Velleda Farnè, tra il 1873 e il 1878.

La terza vuole rappresentare un excursus sul nome Velleda, certamente scelto da Enrico Farnè per la propria figlia secondogenita e presagio di un destino di eccezione. Rievoca, infatti, la profetessa germanica vissuta nel I secolo d.C. e in grado di esercitare un ruolo politico. È menzionata dallo storico latino Tacito sia nelle Storie che nella Germania. All’inizio dell’Ottocento, François-René de Chateaubriand ne I martiri la rappresentò come una sacerdotessa gallica del tempo di Diocleziano, soggiogata dalla passione amorosa per il capitano romano Eudoro, infine ricambiata, con conseguente epilogo tragico. Tra i numerosi autori che ripresero la vicenda figura proprio Enrico Farnè, che nel 1856 diede alle stampe la tragedia lirica Velleda.